Come salvare i pelargoni dalla farfallina del geranio

Non comprate più i gerani perché siete stufi di vederli morire a metà stagione, anneriti e molli, senza più fiori? La colpa è della farfallina del geranio ed esistono rimedi per evitare che faccia danni! Ma, come per tutte le cose del mondo, dobbiamo applicarci per portare a casa il risultato: le regole da seguire sono poche e semplici, ma tassative.

Ritratto di farfallina del geranio

Il Cacyreus marshallii, o “licenide del geranio” o farfallina del geranio, è arrivato dal Sud Africa circa 25 anni fa e ora lo troviamo in tutta Italia.

La farfalla è marrone con picchiettature bianche e grigie e vola a zig-zag in cerca di gerani per deporre minuscole uova sulle foglie o sui germogli. Dopo una settimana da esse si schiude una larva, lunga 1-1,5 mm, color verde geranio con due strisce longitudinali color fucsia, che divora i germogli o i boccioli. Poi entra nei rami di geranio, nutrendosi del loro interno e scavando lunghe gallerie per 2-3 settimane. Infine esce e dopo pochi giorni si trasforma in farfalla adulta.

I danni sui gerani

Sono i bruchi a fare danni: si nutrono dei tessuti interni dei gerani, svuotando boccioli e rami che poi anneriscono e marciscono afflosciandosi, mentre la fioritura si interrompe. Sui fusti si vedono i fori di entrata e uscita della larva, fra i quali il ramo va in necrosi.

Le farfalle invece hanno “solo” il torto di deporre le uova sui pelargoni, ma non li mangiano.

I primi adulti appaiono tra l’inizio di aprile nel Sud Italia e la metà di maggio nel Nord, mentre le ultime farfalline scompaiono a metà ottobre nel Nord e metà novembre al Sud.

4 mosse per prevenirla

  1. Se conservate i gerani da un anno all’altro, in novembre potate i rami rimuovendo tutte le porzioni annerite e dimezzando la lunghezza di quelli sani, eliminando i residui (non fatene talee!).
  2. Rinforzate i vostri gerani spruzzando con regolarità un prodotto corroborante come la propoli o la zeolite, che irrobustiscono i tessuti vegetali e li rendono poco appetibili alle larve.
  3. All’inizio di maggio interrate lungo il bordo del vaso le specifiche pastiglie insetticide nel numero indicato in etichetta del prodotto.
  4. Non coltivate lobelie, garofanini (Dianthus), Aizoacee (“mesembriantemi”), portulacche e piante aromatiche: sono il cibo prediletto dai Cacyreus adulti.

3 mosse per combatterla

  1. Da aprile (Sud) o maggio (Nord) in poi, guardate ogni giorno gli apici dei gerani per eliminare le uova e i bruchi visibili schiacciandoli con le dita, e per tagliare i rami già forati.
  2. Inserite nel terriccio le pastiglie insetticide che rendono il geranio tossico per i bruchi per un periodo di 3-4 mesi consecutivi.

In alternativa, irrorate gli insetticidi chimici specifici contro la farfallina, oppure il Bacillus thuringiensis, preparato ammesso in agricoltura biologica. In entrambi i casi seguite le istruzioni sull’etichetta del prodotto prescelto.