Dopo la pandemia siamo tutti “più verdi”

Una delle (poche) cose positive del lockdown è stata la riscoperta del piacere del giardinaggio, che è stato àncora di salvezza, grande consolazione e, quasi sempre, piacere duraturo. Una riscoperta che ha coinvolto le classi d’età meno giovani, e una scoperta da zero per quelle più junior, che rappresenta una bellissima sorpresa e una grandissima speranza, naturalmente di un mondo migliore.

+3 milioni di green lovers

Secondo un’indagine dell’Osservatorio The World after Lockdown di Nomisma, se nel 2019 l’hobby del giardinaggio coinvolgeva 16 milioni di italiani (32% della popolazione), la quarantena, con l’incremento di tempo libero a disposizione e la voglia di circondarsi per quanto possibile di cose “belle e piacevoli”, ha fatto crescere esponenzialmente la passione per il verde: il 7% degli Italiani ha iniziato a praticare l’hobby del giardinaggio proprio durante il lockdown e il numero di green lovers è cresciuto fino a 19 milioni nel 2020.

Largo ai Millennials

Ma questa tendenza green ha un ulteriore aspetto rivoluzionario: la voglia di verde e i benefici terapeutici del gardening hanno conquistato – come si diceva – anche i giovani. Grazie alla digitalizzazione e alla crescita dello shopping online, si è registrato un vero e proprio boom di acquisti gardening sul web che coinvolgono anche giovani clienti. Infatti, il 12% dei nuovi green lovers sono proprio Millennial che, durante il periodo di lockdown, si sono approcciati per la prima volta al mondo dell’urban farming.

Gardening social

Che con la pandemia sia esplosa la voglia di uscire e riconnettersi con il mondo è un dato ormai appurato e, attraverso il gardening home made, le persone hanno iniziato a ricreare in casa il mondo esterno. Piante, fiori, piccoli orti casalinghi: il trend che ha conquistato gli italiani nel corso della pandemia è proprio il comfort green.

E come ogni trend contemporaneo che si rispetti, anche il giardinaggio ha raggiunto grandi risultati anche sui social network. Infatti, proprio nel 2020, l’hashtag #gardening ha registrato un boom di follower e i video inerenti a questo trend green sono oltre un milione sulla piattaforma Tik Tok.

Circondarsi di piante per vivere meglio e migliorare il proprio lifestyle quotidiano cercando di ritrovare una connessione con la natura: l’urban farming è diventato il nuovo must have contemporaneo.

E i baby boomers…

Secondo un altro sondaggio, condotto da YouGov per ManoMano, e-commerce europeo del fai da te, è il 40% degli italiani a dedicarsi al giardinaggio per essere felice. Dall’indagine è emerso che chi ha più di 55 anni pratica più spesso attività di giardinaggio, perché ha più tempo da dedicare alla propria passione e, probabilmente, ha anche uno stile di vita meno frenetico rispetto alle persone più giovani. Inoltre, all’aumentare dell’età crescono, presumibilmente, anche le responsabilità, lavorativamente e socialmente parlando: un hobby come il giardinaggio rappresenta ancora di più una valvola di sfogo per staccare la mente.

Giardinaggio, per rasserenarsi

Una persona su due ha dichiarato di aver praticato attività di giardinaggio nell’ultimo anno per svuotare la mente dai problemi quotidiani: è la motivazione che spinge soprattutto le donne (61%) a iniziare lavori di gardening. Questo hobby viene scelto dal 50% degli intervistati, in particolare tra chi ha più di 55 anni, perché permette di impegnare il proprio tempo in maniera attiva. Felicità è data anche dalla soddisfazione provata nel vedere le proprie piante crescere (48%).

E nel 2022?

Anche se il lockdown da emergenza pandemica è da tempo superato, la passione è rimasta inalterata durante tutto il 2021. È logico quindi aspettarsi che anche nel 2022 chi si è accostato al giardinaggio in questi ultimi due anni continui a praticare con piacere questo hobby, coinvolgendo anche i propri familiari. Gli esperti di settore lo prevedono: in particolare si preannuncia un ulteriore incremento nelle vendite di piante d’appartamento – quelle che tutti comprano per avere un pezzetto di natura fra le mura domestiche, spesso senza balcone o terrazzo –, di piante grasse, e di aromatiche e orticole, perché è motivo d’orgoglio poter portare in tavola un alimento autoprodotto del quale si conoscono la storia e la salubrità!